venerdì 20 marzo 2009

Bocca di Rosa



Bocca di Rosa, di Andrea Podestà (Zona)

Scese dal treno a Sant'Ilario E fu la rivoluzione Arpeggio di chitarra, tastiere, piatti, basso. Poi, quando tutto sembra erompere, tutto si ferma. Roba di pochi secondi, quanto basta per avvertire la sua presenza: Eccomi, mi senti? Lo senti il mio cuore?... Tre battiti. Poi la sua voce (di lui o di lei?): “La chiamavano Bocca di rosa…”. E' davvero esistita Bocca di rosa? Perché questa donna che “metteva l’amore sopra ogni cosa” è diventata un simbolo, quasi un’icona? Storia e storie di un successo che dal 1967 non tramonta. "Bocca di rosa. Scese dal treno a Sant'Ilario e fu la rivoluzione" di Andrea Podestà ci porta sulle tracce di colei che "faceva l'amore per passione" (né per noia né professione...) divenuta - suo malgrado - una sorta di "musa di strada", il cui nome viene ormai citato a sproposito come sinonimo elegante di "prostituta". Un brano che ha più di quarant'anni ma non li dimostra: "Bocca di rosa" è nata infatti nel lontano 1967, quando anche in Italia esplodeva quella rivoluzione sessuale che avrebbe cambiato per sempre i nostri costumi. Nel libro sono contenute - tra l'altro - le testimonianze del cantautore genovese Max Manfredi, di Aldo Leporati (curatore del sito santilarionline.it), Claudio Sassi (autore con Michele Neri e Franco Settimo di "Fabrizio De André. Discografia illustrata"), Alfredo Franchini (autore del volume "Uomini e donne di Fabrizio De André), del regista Riccardo Marchesini (autore nel 2002 del mediometraggio "Bocca di rosa") e dell'attrice Claudia Zanella, che ha interpretato nel 2008 il personaggio di Maritza-Bocca di rosa nel film "Amore che vieni amore che vai" di Daniele Costantini, tratto dal romanzo di Fabrizio De André "Un destino ridicolo".

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