
venerdì 13 novembre 2009
Come una specie di sorriso

venerdì 11 settembre 2009
Fabrizio De André

Fabrizio De André. Storie, memorie ed echi letterari, di Silvia Sanna (Effepi Libri)
Fabrizio De André - Passaggi di tempo

Fabrizio De André - Passaggi di tempo, di Doriano Fasoli (Coniglio Editore)
mercoledì 9 settembre 2009
Faber (libro+dvd)

Contiene l’unico film sul cantautore genovese e il libro
FABRIZIO DE ANDRÈ. Accordi eretici
“Gli artisti sono gli anticorpi che la società ha contro il potere. L’artista non deve integrarsi.”
Così diceva Fabrizio De André durante i suoi concerti. E così ha fatto per tutta la sua vita, qui ripercorsa in un libro e in un film che segnano una prima pietra miliare nella biografi a di uno dei massimi poeti del nostro tempo.
Faber, con la regia di Bruno Bigoni e Romano Giuffrida, ricostruisce con grande intensità il percorso artistico di De André legato a doppio filo ai luoghi, agli incontri e agli amici che hanno segnato la sua vita e la sua poetica. Fanno da sfondo alla sua voce scenari indimenticabili, la Sardegna dell’Agnata, i carruggi genovesi, Milano e le sue contraddizioni postmoderne. E poi i suoni della terra, le parole, le emozioni e i ricordi di chi l’ha conosciuto.
Fabrizio De André. Accordi eretici, curato da Giuffrida e Bigoni, è la prima biografia musicale critica e scientifica dedicata al cantautore genovese a cui hanno partecipato il poeta Mario Luzi, Fulvio De Giorgi, Umberto Fiori, Franco Fabbri, Luigi Pestalozza, Liana Nissim ed Ezio Alberione.
“Quella di Faber è una tappa obbligata.”
– Antonio Dipollina la Repubblica
“L’omaggio più significativo a Fabrizio De André.”
– Aldo Grasso Corriere della Sera
venerdì 7 agosto 2009
I dischi di Interno 4 Records sui principali music store!
KARAOKE BLUES: due brani inediti di Daniele Maggioli in vendita in esclusiva solo on-line!
lunedì 15 giugno 2009
Il sogno e l'avventura

Il sogno e l'avventura, di Riccardo Mannerini (Liberodiscrivere)
Ho condiviso con passione l’idea di questo progetto editoriale che vede riunita tutta l’opera poetica di Riccardo Mannerini, consapevole di quanto sia stato importante per Fabrizio sia l’uomo che il poeta. E si sa, quando si cerca di risalire alle fonti formative di un artista, anche i richiami più lontani contengono preziose informazioni e sorprese commoventi.Conosco Riccardo solo attraverso i ricordi di Fabrizio, racconti che mi hanno consegnato la sua grande umanità, trasferendomi la stessa stima che ha sempre nutrito Fabrizio nei suoi confronti.Mannerini è stato per Fabrizio un Maestro di pensiero libertario, come Georges Brassens lo è stato nella canzone. È stato anche compagno di scoperte e scorribande, e la vita la si comprende sì all’interno della famiglia e a scuola, ma soprattutto in strada. Grazie a Riccardo, un giovanissimo Fabrizio trovò il coraggio di rompere gli schemi e di affrontare forti tematiche sociali, introducendo nel codificato mondo musicale il cosiddetto “concept album”.Uomini di tale levatura non ti abbandonano mai: nell’animo di Fabrizio rimasero per tutta la vita lo spirito e il pensiero di Riccardo, divenendo guida illuminante di riflessioni da trasmettere alle generazioni future.(Dori Ghezzi De Andrè)
Poesie 1955 – 1980 a cura di Francesco De Nicola e Maria Teresa Caprile. Con uno scritto di Mauro Macario e interviste di Ugo Mannerini
venerdì 20 marzo 2009
Bocca di Rosa

Bocca di Rosa, di Andrea Podestà (Zona)
Scese dal treno a Sant'Ilario E fu la rivoluzione Arpeggio di chitarra, tastiere, piatti, basso. Poi, quando tutto sembra erompere, tutto si ferma. Roba di pochi secondi, quanto basta per avvertire la sua presenza: Eccomi, mi senti? Lo senti il mio cuore?... Tre battiti. Poi la sua voce (di lui o di lei?): “La chiamavano Bocca di rosa…”. E' davvero esistita Bocca di rosa? Perché questa donna che “metteva l’amore sopra ogni cosa” è diventata un simbolo, quasi un’icona? Storia e storie di un successo che dal 1967 non tramonta. "Bocca di rosa. Scese dal treno a Sant'Ilario e fu la rivoluzione" di Andrea Podestà ci porta sulle tracce di colei che "faceva l'amore per passione" (né per noia né professione...) divenuta - suo malgrado - una sorta di "musa di strada", il cui nome viene ormai citato a sproposito come sinonimo elegante di "prostituta". Un brano che ha più di quarant'anni ma non li dimostra: "Bocca di rosa" è nata infatti nel lontano 1967, quando anche in Italia esplodeva quella rivoluzione sessuale che avrebbe cambiato per sempre i nostri costumi. Nel libro sono contenute - tra l'altro - le testimonianze del cantautore genovese Max Manfredi, di Aldo Leporati (curatore del sito santilarionline.it), Claudio Sassi (autore con Michele Neri e Franco Settimo di "Fabrizio De André. Discografia illustrata"), Alfredo Franchini (autore del volume "Uomini e donne di Fabrizio De André), del regista Riccardo Marchesini (autore nel 2002 del mediometraggio "Bocca di rosa") e dell'attrice Claudia Zanella, che ha interpretato nel 2008 il personaggio di Maritza-Bocca di rosa nel film "Amore che vieni amore che vai" di Daniele Costantini, tratto dal romanzo di Fabrizio De André "Un destino ridicolo".
giovedì 22 gennaio 2009
De André Talk

Fabrizio De Andrè - Spesso mi ha fatto pensare

Fabrizio De André. Discografia illustrata

Ballata per Fabrizio De André

Smisurate preghiere

La poesia per musica di Fabrizio De André

1958-1968: Fabrizio De André

De André. Gli occhi della memoria

De André. Gli occhi della memoria, di R. Giuffrida (Eleuthera)
Sulla scena dei grandi mutamenti culturali e sociali che hanno interessato l'Italia negli ultimi quattro decenni, Fabrizio De André ha tessuto la trama di sensazioni ed emozioni che hanno disegnato il sentire libertario per più di una generazione. Il libro rilegge le canzoni di Faber rintracciando i "fili" che hanno composto l'arazzo della sua poetica, definendone i percorsi e le tonalità che più hanno influenzato il pensiero e l'agire politico di chi ha amato la sua poesia. In questo viaggio nella memoria con Fabrizio De André, Romano Giuffrida incontra anche le parole di chi Faber ha cantato e quelle di chi, nelle sue poesie, non solo si è riconosciuto ma ha trovato anche il senso del proprio vivere e del proprio agire. Sono le lettere che idealmente scrivono a Fabrizio: Carla Corso, Alda Merini, Andrea Gallo, Giorgio Bezzecchi, Massimo, Claudio Lolli, Tonino Paroli, Stefano Raspa.
Fabrizio De André. In direzione ostinata e contraria

Un contributo rigoroso di studio e ricerca sulla produzione testuale di un artista che ha conquistato consensi al di là delle generazioni e che continua ad accompagnarci con la sua voce e le sue parole - miracolosamente, poeticamente “esatte”. Attraverso l’analisi attenta dei testi di tutte le sue canzoni, Andrea Podestà ci guida alla scoperta del mondo che Faber ha sognato, e traccia il profilo e il percorso di uno dei più grandi cantori della nostra epoca, considerato - a ragione - il vero poeta della canzone italiana contemporanea. Molte sono le pubblicazioni su De André, ma questo libro ha il merito di analizzare le sue canzoni con attenzione meticolosa e puntuale, di cogliere (e “raccontare” al lettore) quegli aspetti - linguistici e compositivi - che ne hanno contrassegnato lo stile inconfondibile, le influenze letterarie e culturali che lo hanno contaminato, seguendo la precisa cronologia della sua lunga e proficua produzione.Il libro comprende una lunga intervista a Mauro Pagani, a lungo collaboratore di De André, e un’appassionata intervista a Beppe Grillo, amico fraterno di Fabrizio, ed una ricca sezione d’apparato con discografia, sitografia, fans club. E’ difficile rimanere indifferenti di fronte alla figura di Fabrizio De André. Ha fatto “scandalo” la sua eccezionale coerenza di uomo, di poeta sempre dalla parte di “chi viaggia in direzione ostinata e contraria / col suo marchio speciale di speciale disperazione”, di anarchico convinto che la vera libertà degli uomini un giorno si realizzerà - anzi, si è già realizzata - nei “diversi”: prostitute, barboni, indiani d’America, zingari… E’ questa coerenza che ha colpito Andrea Podestà, 33 anni, genovese, insegnante di Lettere, autore del volume.
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Fabrizio De André. Anime salve

Fabrizio De André. Anime salve, di A. Sinopoli (Auditorium Edizioni)
Primo libro dedicato in modo particolare a quel capolavoro che è Anime Salve. Alessandro Sinopoli, trentenne palermitano, in 150 pagine agili e svelte, riesce nell'impresa, veramente improba, di circoscrivere lo smisurato talento deandreiano, riducendolo ai suoi minimi termini, e contemporaneamente attuare la disamina completa e dettagliata del suo ultimo album, ossia quel caposaldo della musica che risponde al nome di Anime salve.Alessandro parte con ordine, inquadrano in ordine cronologico i 13 album di studio e i tre live che, nell'arco di 40 anni, descrivono la parabola artistica di Fabrizio, ancora tutta in fase ascendente quando è stata stoppata dalla morte.
Volta la carta

Volta la carta, di F. De André e M. Bubola, ill. M. Evangelista (Gallucci)
Una donna semina il grano. Gli uomini fuggono dalla guerra. Un bambino raccoglie ciliegie e piume d'uccello e Angiolina cammina, cammina sulle sue scarpette blu. Carta dopo carta, appaiono tanti altri personaggi: Madamadorè, il gallo, la madre nata ridendo; un pilota biondo e il disco d'orchestra che gira veloce...
La canzone di Fabrizio De Andrè e Massimo Bubola, illustrata da Mario Evangelista. Libro illustrato a colori, grande formato, in allegato CD con la versione originale della canzone interpretata da De André.
Girotondo

Un poeta cieco di rabbia

"Riccardo Mannerini era un altro mio grande amico. Era quasi cieco perché quando navigava una caldaia gli era esplosa in faccia. E’ morto suicida, molti anni dopo… Abbiamo scritto insieme il Cantico dei Drogati, che per me, che ero totalmente dipendente dall’alcool, ebbe un valore liberatorio, catartico. Però il testo non mi spaventava, anzi, ne ero compiaciuto. E’ una reazione frequente tra i drogati quella di compiacersi del fatto di drogarsi. Io mi compiacevo di bere, anche perché grazie all’alcool la fantasia viaggiava sbrigliatissima." Fabrizio de Andrè “Come un’anomalia” , Einaudi, Torino 1999 Di un mondo inapparso e di un poeta che resta - di Mauro Macario
Antologia di poesie di Riccardo Mannerini, poeta underground di culto, genovese, anarchico, che contribuì in maniera decisiva alla formazione umana e letteraria di Fabrizio De Andrè e ne condivise ideazione e scrittura di "Tutti morimmo a stento", primo concept album del cantautore, e "Senza orario senza bandiera", primo album dei New Trolls prodotto dallo stesso De Andrè.
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Uomini e donne di Fabrizio De André

Fabrizio De André. L'ultimo trovatore

Hotel Supramonte

Hotel Supramonte, di R. Saba (Zona)
Fabrizio De André e i suoi rapitori. “Mi sento più contadino che musicista. Questo è il mio porto, il mio punto d'arrivo. Qui voglio vivere, diventare vecchio...” (Fabrizio De André). Fabrizio De André scelse la Sardegna come luogo di vita, non solo di vacanza, perché se ne sentiva figlio. Amava la sua natura atavica, gli orizzonti illimitati, i profumi e i colori intensi, ma anche quella povertà millenaria che a volte induce forme di criminalità tristemente originali. Perché - come una “janas” dal duplice volto, mezza strega e mezza fata - l'isola incantata è anche la terra matrigna del “banditismo sardo”. Lì Faber venne sequestrato insieme a Dori Ghezzi il 27 agosto 1979. Restarono prigionieri dei loro rapitori per ben centodiciassette giorni. Da quella esperienza il cantautore genovese seppe trarre e trasmettere una grande lezione, artistica e di vita. In questo libro si racconta quella storia: il sequestro, la prigionia, le trattative, i personaggi, i retroscena, le vicende giudiziarie, le canzoni che ce ne hanno reso lo spirito. E la Sardegna , i suoi banditi, i rapimenti più famosi...
Genova. Canzoni in salita

Genova. Canzoni in salita, di M. Angiolani (Zona)
Guida alla città e alle sue canzoni. Una Genova così non l’avete ancora vista. Questa guida (“una guida a perdersi”, secondo l’autore) vi porta in giro da Ponente a Levante, dal mare e su per le ripide strade che scalano i monti, a caccia dei luoghi immortalati nelle canzoni di Paoli, De André, Bindi, Tenco, Lauzi, Fossati (la grande scuola genovese) o dei loro più giovani “eredi”: Francesco Baccini, Max Manfredi, Claudia Pastorino, Fabrizio Casalino e molti altri... Scoprirete così caruggi, creüze, piazze, gli angoli più magici o nascosti della città, in una luce del tutto diversa, e che siate un turista in cerca di nuove emozioni o solo un residente curioso, il fascino della “Superba” conquisterà anche voi. Marzio Angiolani disegna una mappa “musicale” di Genova unica, poetica, emozionante, e non ci fa mancare un ricco corredo di informazioni utili, per il tempo libero, per mangiare, dormire, bere bene e - naturalmente - ascoltare buona musica dal vivo. Le “Visite guidate” di Federica Bocci contrappuntano quest’itinerario singolare, per scoprire - come si conviene a una vera guida turistica - i luoghi dell’arte “ufficiale”. Per fare un esempio, seguiamo un itinerario quasi obbligato, quello che dal Porto Antico, passando da Piazza Caricamento e poi tra gli odori e i vapori delle friggitorie e focaccerie di Sottoripa, porta in Via del Campo, la via della graziosa, occhi grandi color di foglia. Il Comune di Genova l’ha eletta “strada della musica”, e proprio là ha sede il famoso e originalissimo museo di “memorabilia” dedicato a Fabrizio De André. Dischi, copertine, manifesti, articoli e recensioni, foto, libri, incisioni introvabili, la storica chitarra del Faber, financo le pagelle di scuola: tutto raccolto e conservato dall’amico d’infanzia Gianni Tassio, omino tondo e genuinamente zenéise, capace di intrattenervi per ore con i suoi aneddoti, ricordi, storielle, una vera miniera. Le strade, le piazze, i caruggi, le creüze, i luoghi più magici o nascosti della città si legano così alle parole di canzoni amatissime. Passo a passo, e grazie a un linguaggio ricco di colori e d'immagini, Marzio Angiolani disegna una mappa inedita e suggestiva della città, non facendoci mancare un ricco corredo di informazioni utili, per mangiare e bere bene e (naturalmente!) ascoltare buona musica. Come all’Ostàia de’ Banchi, in Piazza Banchi, la più antica osteria di Genova dove Gigi Picetti “studia gli alcolici con l’impegno del filologo e la passione dell’alchimista”, dove si dice che il giovane Garibaldi finì vittima di una rissa alla vigilia di un’insurrezione e dove oggi s’improvvisano spettacoli e concerti (da qui è passato anche Moni Ovadia). O al Merry Wine di Vico della Neve, dove Federico Manetta, tra il banco e la vetrinetta dei formaggi, lascia suonare chi ne ha voglia, in una “scenografia” degna delle migliori commedie di Gilberto Govi.