giovedì 22 gennaio 2009

Un poeta cieco di rabbia

Un poeta cieco di rabbia, di R. Mannerini (Liberodiscrivere)

"Riccardo Mannerini era un altro mio grande amico. Era quasi cieco perché quando navigava una caldaia gli era esplosa in faccia. E’ morto suicida, molti anni dopo… Abbiamo scritto insieme il Cantico dei Drogati, che per me, che ero totalmente dipendente dall’alcool, ebbe un valore liberatorio, catartico. Però il testo non mi spaventava, anzi, ne ero compiaciuto. E’ una reazione frequente tra i drogati quella di compiacersi del fatto di drogarsi. Io mi compiacevo di bere, anche perché grazie all’alcool la fantasia viaggiava sbrigliatissima." Fabrizio de Andrè “Come un’anomalia” , Einaudi, Torino 1999 Di un mondo inapparso e di un poeta che resta - di Mauro Macario

Antologia di poesie di Riccardo Mannerini, poeta underground di culto, genovese, anarchico, che contribuì in maniera decisiva alla formazione umana e letteraria di Fabrizio De Andrè e ne condivise ideazione e scrittura di "Tutti morimmo a stento", primo concept album del cantautore, e "Senza orario senza bandiera", primo album dei New Trolls prodotto dallo stesso De Andrè.

Acquista qui

Nessun commento:

Posta un commento